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"Ho visto in faccia chi ha perso tutto", il racconto di Stefania Marchesi

“Ho visto in faccia chi ha perso tutto”: il racconto di Stefania Marchesi, vicepresidente nazionale Uisp, parte da qui, dall’impressione di impotenza che le rimarrà dentro. E la rabbia e la dignità della gente d’Abruzzo.
“Ho passato due giorni a L’Aquila insieme ai nostri dirigenti territoriali, mischiata alla polvere e al fango che per loro sono diventati abitudine. E’ difficile persino raccogliere le idee qui, trovare le parole giuste quando parlo con Paola Federici, la nostra presidente Uisp dell’Aquila. A togliermi dall’imbarazzo ci pensa lei che come tanti suoi concittadini non rientra a casa da venti giorni. E chissà quando potrà farlo. Mi rassicura sullo stato della sede dell’Uisp: pericolante, ma non è venuta giù. Le porto la solidarietà di tutta l’associazione e lei mi racconta che il suo cellulare non smette di suonare, la chiamano da tutta Italia e la fanno sentire meno sola”.
“Paola è forte, ringrazia tutti. Ci vorrebbe poco, molto poco, a crollare. Eppure lei continua a parlare dell’Uisp, di come la nostra raccolta fondi possa servire a ricostruire occasioni di sport e di relazioni in questa città spogliata. Di questo c’è bisogno: se qualcuno può caricarsi un pezzetto di questo progetto lo faccia, questo è il momento. Come abbiamo scritto nella mozione che abbiamo approvato venerdi scorso: ‘Il Consiglio Nazionale Uisp ringraziando sin d'ora i Comitati territoriali e regionali, le Leghe, le Aree e i Coordinamenti, le società sportive e i singoli soci che si sono attivati con generosità e tempestività invita l'intera associazione, a tutti i livelli, a proseguire nell'azione di raccolta fondi e di sensibilizzazione.’ Questa è la solidarietà che dobbiamo saper attivare, concreta e collettiva. Quella sbandierata, ostentata, non ci appartiene”.

“Cammino in silenzio tra queste strade e penso alla nostra associazione, ai tanti amici e dirigenti di ogni parte d’Italia disposti a partire e venire qui per prestare soccorso. Ai molti che, come Enrico Maestrelli, hanno messo a disposizione della protezione civile regionale la loro competenza. Anche in questo caso con semplicità e rispetto. E anche se la protezione civile, forse, avrebbe potuto aprirsi di più, non è questo il momento delle polemiche”.

“Sono appena rientrata a casa, a Bologna, e ho sentito il bisogno di scrivere queste poche righe. Un gesto automatico, come quello di riaccendere il computer e scorrere le e-mail, mi fa capire quanto siano importanti le relazioni, i legami associativi che in questo momento sento di dover condividere con voi, con i tantissimi di voi che continuano a telefonare a Paola Federici, magari soltanto per un ciao. E per non smettere mai di parlare di tutto quello che possiamo fare insieme, già nelle tendopoli, dove gli animatori della nostra e di altre associazioni possono aiutare a restituire qualche sorriso, ai bambini e agli anziani, con la forza del gioco che ricaccia indietro la paura, il buio. Un primo gruppo di animatori Uisp partirà la prossima settimana. E poi la progettazione di impianti e attrezzature di sportpertutti, come diciamo noi, che possiamo sostenere con la raccolta fondi che è già a buon punto, individuando un luogo idoneo della città insieme alle istituzioni locali. E ancora affinando la preziosa collaborazione con l’Anpas che ci permetterà di fare base presso il campo che gestisce”.
“Grazie Paola, perché ci aiuti ad aiutare chi ha perso tutto. E ci aiuti a scoprire, tutti insieme, il senso della parola solidarietà. Si dà, si riceve: i legami della nostra associazione col territorio sembrano figli della tua città, semplici e tenaci”.